An adult, with a tall, thin person still vigorous on bony legs, his back not bent by the years but accustomed to the hard work of the fields and the farm, he was one of the last inhabitants of the Villa; he was found lying down on the layer of ashes deposited on the floor of a dark and low room (n. 35). The imprint that could be made by pouring liquid plaster across the hollow left by the shapes of the body in the layer of ash, among all the imprints preserved on the ground of Pompeii of the human tragedy of that cataclysm, is one of the most dramatically expressive (fìg. 2). After wandering, insane with terror, through the rooms of the house he had taken over as host, separated from his other companions or relatives who were dying elsewhere, he had taken refuge in his closed room to die on his own bed, sheltered from the roaring storm that raged outside; Desperately lonely, as the last scream of the young girl who had collapsed in the nearby vestibule reached him, he had stretched himself out on that poor bed, and had remained lying on his right side, his arms raised to rest his head on them as if to hide the terrible contraction of his mouth and jaws in the last breath of asphyxia. Under the skullcap, the strongly hooked nose, the line of the neck and the thinness of the cheeks show the Italic type of the worker from Campania; the imprint has preserved on the body the folds of the clothes he wore and the shape of the "calcei" he wore on his feet; in the little finger of his left hand was an iron ring with an engraved carnelian of a female figurine; five bronze coins and one whip, formed the property carried by this faithful servant who had wanted to die at his post.
Adulto, con
l'alta magra persona ancora vigorosa sulle gambe ossute, la schiena non piegata
dagli anni ma avvezza alle dure fatiche dei campi e della fattoria, era uno
degli ultimi abitanti della Villa; lo si rinvenne coricato bocconi sullo strato
di cenere depositato sul pavimento d'un buio e basso stanzino (n. 35).
L'impronta che poté farsene con la colata del gesso liquido a traverso il cavo
lasciato dalle forme del corpo nello strato di cenere, fra quante impronte ci
ha conservato il suolo di Pompei dell'umana tragedia di quel cataclisma, è una
delle più drammaticamente espressive (fìg. 2). Dopo
aver errato, folle di terrore, fra gli ambienti dell'abitazione che aveva, come
ostiario, in consegna, separato dagli altri compagni o congiunti che
agonizzavano altrove, si era rifugiato nel suo chiuso stanzino per morire sul
proprio giaciglio, al riparo della scrosciante tempesta che infuriava al di
fuori; si era disteso, disperatamente solo, mentre gli giungeva l'ultimo urlo
della giovanetta che stramazzava nel vicino vestibolo, su quel povero
giaciglio, e vi era rimasto coricato sul fianco destro, le braccia portate in
alto per appoggiarvi il capo quasi a nascondere la spaventosa contrazione della
bocca e delle mascelle nell'ultimo anelito dell'asfissia. Sotto la calotta
cranica, si delinea, nel naso fortemente adunco, nella linea del collo, nella
magrezza delle guance, il tipo italico del lavoratore campano; l'impronta ha
conservato sul corpo le pieghe degli indumenti che indossava e la forma dei
"calcei " che portava ai piedi; nel mignolo della mano sinistra era
un anello in ferro con una corniola incisa d'una figurina muliebre; cinque
monete in bronzo ed una del tutto frusta, formavano il peculio che portava con
sé questo servo fedele che aveva voluto morire al suo posto di custodia.
Maiuri A., 1967. La
Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello stato/libreria dello stato, pp.10-12.
Victim 25 is a male aged over 20 years.
The body was found in room 35 of the Villa dei Misteri with its shoulders turned towards the door on the 24th of September 1929.
Based on the cast present, it seems he was wearing a tunic, a wool cloak, a belt and that he had on his feet calcei [calceus: a kind of low Roman boot or leather high-top shoe].
See Osanna, N.,
Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di Pompei da Giuseppe
Fiorelli ad oggi: Studi e Ricerche del PAP 46, p. 376, Calco n. 25.
Villa of Mysteries, Pompeii. 1929-30. Victim 25. Room 35. The Ostiarius?
He was found lying down on the layer of ashes deposited on the floor of a dark and low room (n. 35). Under the skullcap, the strongly hooked nose, the line of the neck and the thinness of the cheeks show the typical Italic worker from Campania.
Villa dei
Misteri, Pompei. 1929-30. Vittima 25. Ambiente 35. L'ostiario?
Lo si rinvenne
coricato bocconi sullo strato di cenere depositato sul pavimento d'un buio e
basso stanzino (n. 35). Sotto la calotta cranica, si delinea, nel naso
fortemente adunco, nella linea del collo, nella magrezza delle guance, il tipo
italico del lavoratore campano.
See/Vedi Maiuri
A., 1967. La Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello
stato/libreria dello stato, p.10.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Victim 25. Body-cast in room 35.
An adult, tall, thin person still vigorous on bony legs, his back not bent by the years but accustomed to the hard work of the fields and the farm, he was one of the last inhabitants of the Villa.
Adulto, con
l'alta magra persona ancora vigorosa sulle gambe ossute, la schiena non piegata
dagli anni ma avvezza alle dure fatiche dei campi e della fattoria, era uno
degli ultimi abitanti della Villa.
See/Vedi Maiuri
A., 1967. La Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello
stato/libreria dello stato, p.10.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Victim 25. Room 35, at the rear of room 34.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2006. Victim 25. Room 35, from room 34.
As the ostiarius, he had taken refuge in his closed room to die on his own bed, sheltered from the roaring storm raging outside.
He had stretched out, desperately lonely, on that poor bed, and had remained lying on his right side, his arms raised to rest his head on them as if to hide the terrible contraction of his mouth and jaws in the last breath of asphyxia.
Come
l'ostiario, in consegna, si era rifugiato nel suo chiuso stanzino per morire
sul proprio giaciglio, al riparo della scrosciante tempesta che infuriava al di
fuori.
Si era
disteso, disperatamente solo, su quel povero giaciglio, e vi era rimasto
coricato sul fianco destro, le braccia portate in alto per appoggiarvi il capo
quasi a nascondere la spaventosa contrazione della bocca e delle mascelle
nell'ultimo anelito dell'asfissia.
See/Vedi Maiuri
A., 1967. La Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello
stato/libreria dello stato, p.10.
On the little finger of his left hand was an iron ring with an engraved carnelian of a female figurine.
Five bronze coins and one whip formed the property carried by this faithful servant who had wanted to die at his post.
Nel mignolo della mano sinistra era un anello in
ferro con una corniola incisa d'una figurina muliebre.
Cinque monete in bronzo ed una del tutto frusta,
formavano il peculio che portava con sé questo servo fedele che aveva voluto
morire al suo posto di custodia.
See/Vedi Maiuri
A., 1967. La Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello
stato/libreria dello stato, p.10.
Villa of Mysteries,
Pompeii. April 2019. Victim 25. Room
64, looking east across atrium towards display case on south-east side.
The imprint has retained on the body the folds of the clothes he wore and
the shape of the "calcei" (shoes) he wore on his feet.
Villa dei Misteri, Pompei.
Aprile 2019. Vittima
25. Ambiente 64, guardando a est
attraverso l'atrio verso la vetrina sul lato sud-est.
L'impronta ha conservato sul corpo le pieghe degli
indumenti che indossava e la forma dei "calcei " che portava ai piedi.
Photo courtesy of
Rick Bauer.
See/Vedi Maiuri
A., 1967. La Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello
stato/libreria dello stato, p.10.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2006. Victim 25. Upper part of body cast of a man found in room 35.
Villa dei Misteri, Pompei. Maggio 2006. Vittima 25. Calco della parte
superiore del corpo di un uomo trovato nell’ambiente 35.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Victim 25. Detail of
body cast in room 35. The ostiarius?
Villa dei Misteri, Pompei. Maggio 2010. Vittima 25. Particolare del calco del corpo nella stanza 35. L'ostiarius?
Victim 26 was found in the entrance vestibule of the Villa, and it was
possible to obtain the partial imprint of the lower limbs and the trunk,
because, lying upside down in the layer of ash at m. 0.60 from the floor, the
ruin of the materials fallen from the upper floors, had upset the
stratification of the ground. It was recognized as the body of an adolescent
with slender legs, one stretched out, the other gripped in the spasm of
suffocation, her chest stretched out and lifted by the last gasp of breathing.
Detaching herself from the group of other fugitives, when the terrible hail of
lapilli and pumice was still breaking, the young girl had ventured alone
towards the front door to try an extreme escape through the fields; but either
the first dense fall of the ashes, or the fumes that polluted the air, stopped
her breathless at the edge of the house; she fell backwards on the already high
ash, while the ruin of the attics and roofs fell on her young body.
Vittima 26 si
rinvenne nel vestibolo d'ingresso della Villa, e se ne poté ricavare l'impronta
parziale degli arti inferiori e del tronco, perché, giacendo rovescia nello
strato di cenere a m. 0,60 dal pavimento, la rovina dei materiali precipitati
dai piani superiori, aveva sconvolto la stratificazione del terreno. Vi si riconobbe
il corpo di un'adolescente dalle gambe esili, snelle, distesa l'una, rattratta
l'altra nello spasimo della soffocazione, il torace proteso e sollevato
dall'ultimo ansito della respirazione. Staccatasi dal gruppo degli altri
fuggiaschi, quando ancora irrompeva la terribile gragnuola dei lapilli e delle
pomici, si era avventurata, da sola, la giovanetta verso la porta d'ingresso
per tentare un'estrema via di scampo a traverso i campi; ma o la prima densa
caduta delle ceneri, o le esalazioni che ammorbavano l'aria, l'arrestarono
ansimante sul limitare della casa; cadde rovescia sulla cenere già alta, mentre
sul giovane corpo si abbatteva la rovina dei solai e dei tetti.
Maiuri A., 1967. La
Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello stato/libreria dello stato,
pp.10-12.
According to Osanna, Capurso, e Masseroli, the victim is probably male.
There are two hypotheses as to when and where the body was found:
Room 18 of the Villa dei Misteri on the 17th of August 1929.
Vestibule 66 of the Villa dei Misteri 1929-1930.
See Osanna, N.,
Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di Pompei da Giuseppe
Fiorelli ad oggi: Studi e Ricerche del PAP 46, p. 380.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Room 32. Victim number 26 was found in the entrance vestibule of the Villa.
Detaching themself from the group of other fugitives, the young person had
ventured alone towards the front door to try to escape through the fields.
Either the first dense fall of the ashes, or the fumes that polluted the
air, stopped them breathless at the edge of the house.
They fell backwards on the already high ash, while the ruin
of the attics and roofs fell on their young bodies.
See Maiuri A.,
1967. La Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello stato/libreria
dello stato, pp.10-12.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2006. Victim 26. Room 32. The
cast was
initially recognized as the body of an adolescent young girl with slender legs.
It is now thought possibly to be a male over 20 years of age.
See Osanna, N.,
Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di Pompei da Giuseppe
Fiorelli ad oggi: Studi e Ricerche del PAP 46, p. 380.
Villa dei Misteri, Pompeii. October 1981. Victim 26 body cast in room 32.
Photo courtesy of Rick Bauer, from Dr George Fay’s slides collection.
Villa of Mysteries,
Pompeii. April 2019. Victim 26. Body-cast now on display in atrium. Photo courtesy of Rick Bauer.
The body of an adolescent with slender legs, gripped in the spasm of
suffocation, their chest stretched out and lifted by the last gasp of
breathing.
Villa of Mysteries, Pompeii. September 2015. Victim 26. Body-cast on display in the north-east corner of the atrium.
Villa of Mysteries, Pompeii. September 2015. Victim 26. Face of body-cast.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2015. Victim 26. Detail of body-cast. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
It was recognized as the body of an adolescent gripped in the spasm of
suffocation, their chest stretched out and lifted by the last gasp of
breathing.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2015. Victim 26. Upper torso of body-cast. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
There are folds of clothing at the abdomen.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2015. Victim 26. Detail of legs of body-cast. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2015. Victim 26. Full length view of body-cast. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
The terror and the flight of the family had brought three women together alone, far from everyone, and only desperately united by the bonds of affection that should have bound them to each other, in the rooms on the upper floor of the vestibule; cut off from all possibility of escape by the ruin of the stairs and galleries, here together they died. When, under the weight of the avalanche of lapilli, the roofs and floors collapsed, the poor bodies were thrown together into the room below (n. 55), and there they were found in a confused and disordered heap that hardly allowed the number of victims to be identified. But their identity was revealed by the female ornaments that still adorned their person: two gold bracelets, of the usual type that these Pompeian gold jewels have, with a cylindrical bent rod, with a smooth elliptical bezel, one hollow, the other with a massive rod with a ring of suspension for a pendant on which was engraved a stylized branch of a palm, were found tucked into the radius of two skeletons; Two other bracelets, one hollow and the other solid, and the latter with an engraving of a palm branch on the bezel, were found near other bones, which had been broken. Also belonging to the clothing of this group of women were a necklace composed of 16 grains of gold and 18 of glass paste and three gold rings, two of which were engraved with an eagle and a crouching Venus; and finally, broken into three pieces, a rectangular bronze mirror with a silver patina. And somewhat richer than that of the host servant, was the property of these women, because, mixed with the bones of the skeletons, ten silver coins of the imperial and republican age and one bronze coin were collected. The coins and gold jewellery were still adhered to by a layer of dark substance, a remnant of the fabrics the women wore or of the leather or cloth bag in which the coins were contained.
All the more worthy of pity is the fate of these women left to themselves in those tragic hours, if one bears in mind that the smallness of one of the rings and the necklace reveals that there was a little girl among them and that her other companions in misfortune must have been very young, if one bears in mind the form of the other rings and necklaces. In those last moments, the derelicts were bound to the anxious weeping of the youngest of them, who was too young to trust in a common salvation. And so, from the ruins of the sumptuous villa, it seems that among the confused mass of these poor bones and golden jewels, we can still hear the cries of these young women who wanted and knew how to die next to a trembling little girl.
Il terrore e
la fuga dei familiari avevano fatto raccogliere sole, lontane da tutti, e solo
disperatamente unite dai vincoli di affetto che dovevano legarle l'una
all'altra, tre donne nelle stanze del piano superiore del vestibolo; tagliate
fuori da ogni possibilità di scampo per la rovina delle scale e dei ballatoi,
qui insieme morirono. Quando avvenne, sotto il peso della valanga dei lapilli,
il crollo dei tetti e dei pavimenti, assieme precipitarono i poveri corpi nel
sottoposto ambiente (n. 55), e là si rinvennero in un confuso e disordinato
ammasso che non lasciava quasi ormai più identificare il numero delle vittime.
Ma l'esser loro venne rivelato dagli ornamenti femminili che adornavano ancora
la loro persona: due braccialetti d'oro, del consueto tipo che hanno questi
monili aurei pompeiani, a verga cilindrica ripiegata, con castone liscio
ellittico, l'uno cavo, l'altro a verga massiccia con anellino di sospensione
per un pendaglietto su cui era inciso un ramo stilizzato di palma, si
rinvennero infilati nel radio di due scheletri; altri due braccialetti,
egualmente l'uno cavo e l'altro massiccio, e questo ultimo con uguale incisione
d'un ramo di palma sul castone, si raccolsero vicino ad altre ossa, sconvolte.
Appartenevano anche all'abbigliamento di questo gruppo muliebre, una collanina
composta di 16 grani di oro e 18 di pasta vitrea e tre anelli aurei di cui due
con decorazione incisa di un'aquila e di una Venere accosciata;
ed infine, fratturato in tre pezzi, uno specchio rettangolare di bronzo patinato
d'argento. Ed alquanto più ricco di quello del servo ostiario, era il peculio
di queste donne, perché, frammiste alle ossa degli scheletri, si raccolsero
dieci monete d'argento di età imperiale e repubblicana e una di bronzo. Alle
monete ed ai monili aurei aderiva ancora uno strato di sostanza scura, residuo
delle stoffe che le donne indossavano o della borsa di cuoio o di panno in cui
le monete erano contenute.
Tanto più
degna di pietà appare la sorte di queste donne abbandonate a se
stesse in quelle tragiche ore, se si pon mente che la
piccolezza di uno degli anelli e della collanina, rivela che fra esse vi era
una fanciulletta e che assai giovani di anni dovevano essere le altre sue
compagne di sventura, se si tien presente il modulo
degli altri anelli e monili. Restarono le derelitte legate in quegli estremi
momenti al trepido pianto della minore di esse, troppo tenera di anni per far
confidare in una comune salvezza. E così, dalla rovina della Villa sontuosa
sembra di cogliere ancora, fra l'ammasso confuso di queste povere ossa e di
questi aurei monili, il pianto di queste giovani donne che vollero e seppero
morire accanto ad una fanciulletta tremante.
Maiuri A., 1967. La
Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello stato/libreria dello stato,
pp.10-12.
Other inhabitants of the Villa tried to find a way out, and at the first eruption of the eruptive cycle, they took refuge, terrified, in what must have seemed the safest place, in the basement of the cryptoporticus: there they took refuge and waited in vain for the cloud to pass. Excavators found four human skeletons, lying in various positions next to each other in the soil that the waters had poured down, and the position of their limbs showed how agonising their agony must have been. They had gathered together, all four of them, near a breach in one of the small arches in the outer wall of their dungeon and had waited for the infernal fury to pass and for them to be allowed to escape through that opening into the garden and from the garden across the fields to the sea. A vain wait! The whirlwind of lapilli and pumice, which descended like a torrent down the only staircase leading to the cryptoporticus, after raising the level of the garden, had blocked the only way out, closed off the glimpses of light and made the air deadly; they were extinguished side by side, just as 18 people, including women, young people and adults, belonging to that wealthy residence were extinguished in the cryptoporticus of the nearby "Villa di Diomede". No ornaments or jewellery were found next to the four victims, but only a few rustic dishes for wine or water, the last viaticum of the dead, were placed next to the wall.
Nine victims found in different places do not represent all the inhabitants of the Villa. A large part of the numerous "Familia" and the owner himself had sought refuge with the other fleeing hordes towards the sea and certainly in vain, as death surprised them in their desperate flight.
Una via di
scampo tentarono altri abitanti della Villa che, al primo erompere
dell'eruzione, si rifugiarono atterriti in quello che dové sembrare il luogo
più sicuro, nel sotterraneo del criptoportico: vi si rifugiarono ed attesero
invano che il nembo passasse. Si rinvennero infatti a fiore del terriccio che
le acque avevano fatto colare all'interno, distesi l'uno presso l'altro in
varie positure, quattro scheletri umani che dalla posizione degli arti
lasciavano scorgere quale potesse essere stata la loro angosciosa agonia. Si
erano raccolti tutti e quattro presso una breccia aperta in una delle arcatelle
del muro esterno di quel sotterraneo, ed avevano atteso che la furia infernale
passasse e fosse lor dato di uscire da quel pertugio nel giardino e dal giardino,
a traverso i campi, al mare. Vana attesa! Il turbine dei lapilli e delle pomici
disceso come un torrente per l'unica scala di accesso al criptoportico, dopo
aver rialzato il livello del giardino, aveva bloccato la sola via di uscita,
chiuso gli spiragli di luce e resa mortifera l'aria; si spensero l'uno accanto
all'altro, così come si trovarono spente nel criptoportico della vicina "
Villa di Diomede " 18 persone, fra donne, giovanetti ed
adulti, appartenenti a quella ricca dimora. Nessun ornamento e nessun gioiello
si rinvenne accanto alle quattro vittime, ma solo, accanto al muro, erano
depositate poche stoviglie rustiche per vino od acqua, l'ultimo viatico dei
morituri.
Nove vittime
rinvenute in luoghi diversi non rappresentano tutti gli abitanti della Villa.
Gran parte della numerosa "familia" ed il
proprietario stesso avevano cercato scampo, con le altre torme di fuggiaschi,
verso il mare e certamente invano, ché la morte dové sorprenderli nella
disperata fuga.
Maiuri A., 1967. La
Villa dei Misteri. Istituto poligrafico dello stato/libreria dello stato,
pp.10-12.
In addition to the body casts there were several casts of doors and shutters made.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Looking north along portico P3, with doorways to rooms 13 and 12 and shuttered window of room 11.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2015. Room 11 cubiculum, window with plaster cast of a shutter. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Room 11 cubiculum, window with plaster cast of a shutter.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Room 64, east wall with cast of doorway and large and small doorway to peristyle A.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2006. Room 64, east wall with doorways to peristyle A.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2012.
Room 64, cast of doors in north-east corner. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Room 64, cast of doors on north side of east wall of atrium.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2006. Room 64, cast of doors in north-east corner.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2015.
Room 17, procoeton or anteroom with cast of shutters into room 16. Photo courtesy of Buzz Ferebee.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2010. Room 17, procoeton or anteroom.
Looking south towards the plaster cast of shutters of room 16, cubiculum.
Villa dei Misteri, Pompeii. August 1976. Room 17, procoeton or anteroom.
Looking south towards the plaster cast of closed shutters of room 16, cubiculum.
Photo courtesy of Rick Bauer, from Dr George Fay’s slides collection.
Villa of Mysteries, Pompeii. May 2006. Room 16, cubiculum.
Doorway with plaster cast of shutters at south end of portico P5.
Villa of Mysteries, Pompeii. 1957. Room 16, cubiculum.
Doorway with plaster cast of shutters at south end of portico P5. Photo by Stanley A. Jashemski.
Source: The Wilhelmina and Stanley A. Jashemski archive in the University of Maryland Library, Special Collections (See collection page) and made available under the Creative Commons Attribution-Non Commercial License v.4. See Licence and use details.
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